Archivio per dicembre 2020

19
Dic
20

PARTIGIANIDITALIA.IT Una nuova fonte per la storia della Resistenza italiana

Archivi, storie, memorie. Identità.

Il nuovo portale www.partigianiditalia.beniculturali.it, attivo dal 15 dicembre 2020, è il luogo virtuale e reale dove ritrovare le storie anche personali delle partigiane e dei partigiani d’Italia.

il 25 aprile 2020 è stata pubblicata l’anteprima del portale Partigiani d’Italia del Mibact (ministero per i beni e le attività culturali). 

Nelle parole del Ministro Dario Franceschini – ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo – il senso e il significato dell’operazione: «tenere attuale la lezione della Liberazione».

Il ministro Franceschini ha dichiarato: “È fondamentale lavorare per tenere viva e attuale la lezione della Resistenza, per continuare a essere consapevoli della drammaticità di ciò che è accaduto e onorare chi ha combattuto per ridare all’Italia la libertà. 

La memoria è l’unico antidoto alle possibili conseguenze delle paure del nostro tempo, che scatenano pulsioni e tensioni che mai si sarebbe pensato tornassero in Europa e in molte parti del mondo. 

Per questo nel 75° anniversario della liberazione d’Italia, che avviene in un momento così particolare, è importante fornire gli strumenti per ricordare e fare tesoro del passato”.

Nell’anteprima del portale che dal 25 aprile si è protratto fino al 2 maggio 2020 è stato possibile consultare i dati relativi a circa 205.000 schede, intestate a singole persone, con dati anagrafici e notizie sull’attività svolta nelle formazioni partigiane e negli altri corpi volontari. 

Il portale permette gratuitamente, a chi si registra sul sito, di consultare la banca dati e le schede originali relative alle richieste di riconoscimento delle qualifiche partigiane conservate presso l’Archivio Centrale dello Stato nel fondo Servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani” (Ricompart).

L’archivio/portale è stato realizzato dall’Istituto Centrale per gli archivi (ICAR) nel 2017 in collaborazione con con la Scuola Normale Superiore, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto), e l’Istituto nazionale Ferruccio Parri.

Il progetto si è concretizzato il 15 dicembre 2020 con la consultazione pubblica.

Ne ha dato conto il 17 dicembre la trasmissione culturale radiofonica Fahrenheit con un’intervista al direttore generale Mirco Carrettieri dell’Istituto Ferruccio Parri di Milano.

«Il progetto nasce dal recupero del fondo archivistico Ricompart il servizio per il riconoscimento ufficiale dei Partigiani istituito nell’immediato dopoguerra.

Questo archivio è passato dal Ministero della Difesa al Ministero dei Beni Culturali ed è stato versato nell’Archivio centrale dello Stato».

Da qui è partita la digitalizzazione delle schede sintetiche di ciascun partigiano presente in questo schedario.

Sono state digitalizzate sinora 703.716 schede nominative. Attualmente sono pubblicate quelle delle Commissioni Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte.

«Ora stiamo revisionando il database controllando che i dati contenuti nelle schede per avere un database coerente.

La finalità dell’archivio ha due livelli dichiara Carrettieri.

Il primo livello è quello «scientifico.

Quello di raccogliere e avere a disposizione per tutti gli studiosi e gli interessati l’unica serie completa e ufficiale dei Partigiani d’Italia che ovviamente non rende l ‘idea completa dell’esperienza della Resistenza perché le Commissioni hanno adottato criteri molto restrittivi per assegnare questi riconoscimenti».

E’ una fotografia completa e ufficiale del partigianato.

«Poi c’è anche una funzione pubblica. 

Quella che noi oggi chiamiamo la public history: cioè far conoscere alla cittadinanza l’esperienza partigiana; consentire alle famiglie di recuperare il nome e la scheda dei propri antenati e in generale dare l’idea della dimensione e dell’articolazione di questo fenomeno così importante per la nostra storia civile».

CREDITS

Il progetto è stato avviato nel 2017 su impulso della Direzione Generale Archivi del Ministero per i beni e le attività culturali con il coordinamento dell’Istituto Centrale per gli Archivi (Icar)

Responsabili del Progetto
Anna Maria Buzzi, Direttore Generale Archivi
Stefano Vitali, Sovrintendente Archivio Centrale dello Stato
Elisabetta Reale, Direttore Istituto Centrale per gli Archivi

Hanno collaborato
– Scuola Normale Superiore
– Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” – Istoreto
– Istituto nazionale Ferruccio Parri

I testi del portale sono a cura di
Barbara Berruti (Istoreto)
Chiara Colombini (Istoreto)
Maria Chiara Cozzi (Icar)
Andrea D’Arrigo (Istoreto)
Daniela Martino (Icar)
Pasquale Orsini (Icar)

La redazione dei testi e la ricerca sulle Commissioni sono a cura di
Barbara Berruti (Istoreto)
Irene Bolzon (Irsml-Fvg)
Mirco Carrettieri (Istituto Nazionale Ferruccio Parri)
Maria Chiara Cozzi (Icar)
Andrea D’Arrigo (Istoreto)
Isabella Insolvibile (Istituto Nazionale Ferruccio Parri)
Daniela Martino (Icar)
Pasquale Orsini (Icar)

Correzione dati del database a cura di
Vittoria Albini (Commissioni Lazio e Campania)
Valentina Colombi (Commissione Piemonte)
Chiara Donati (Commissioni Umbria e Marche)
Valentina Bocchi (Commissione Emilia Romagna)
Farncesco Fusi (Commissione Toscana)
Alessandro Iannucci (Commissione Estero)
Elisa Malvestito (Commissione Lomabrdia)
Alessio Parisi (Commissione Liguria)
Saverio Werther Pechar (Commissione Lombardia)
Andrea Ventura (Commissione Toscana)
Domenico Vitale (Commissione Emilia Romangna)

Censimento delle fonti a cura di
Andrea D’Arrigo (Istoreto)

Sviluppo piattaforma tecnologica e realizzazione informatica a cura di
Davide Merlitti (Informatica Umanistica)
Mariano Mirra (SNS)
Umberto Parrini (SNS)
Maddalena Taglioli (SNS)
Paolo Tesser (collaboratore SNS)
Mirko Delcaldo (collaboratore SNS)

Si ringrazia Gino Famiglietti, già Direttore Generale Archivi.
Si ringraziano i Sovrintendenti dell’Archivio Centrale dello Stato Eugenio Lo SardoMicaela Procaccia ed Elisabetta Reale; il responsabile del fondo Ricompart Carlo Maria Fiorentino.
Si ringrazia, inoltre, Simonetta Carolini per i dati relativi alla Commissione Lazio.

Silvia Berruto

® Riproduzione riservata

12
Dic
20

In compresenza. Con la compagna Lidia Menapace

MenaPACE.

Un cognome, una garanzia: una realtà.

E’ stato così.

Quanta pace ha costruito e ha profuso Lidia, donna, partigiana, intellettuale, militante necessaria.

Nonviolenza e filìa nel senso più allargato e totalizzante del termine sono state la bussola di questa stupenda navigatrice che ha sempre diretto la sua prua verso lidi di un mondo più giusto per TUTTE e per TUTTI.

Quante visioni altre e oltre. 

Anche oltranziste nel senso più mite e costruttivo del termine rivisitato in un’accezione positiva improbabile ma possibile in Lidia.

Celebriamo una donna indispensabile per l’acculturazione umana politica di molte e di molti di NOI.

Nelle cerimonie degli addii è difficile non essere retorici.

Ho incontrato Lidia due volte live: una ad Aosta e una a Milano.

Ho scritto un pezzo sull’incontro di Aosta nel 2016 che riprendo qui LE LOTTE IRRINUNCIABILI DI IERI E DI OGGI per l’attualità e la forza  determinata della sua testimonianza e delle sue idee.

Le lotte di ieri irrinunciabili come quelle di oggi vanno continuate senza posa per riprenderci anche il gusto e la capacità di guardare lontano. 

Ciao Lidia, Bella ciao.

Silvia Berruto, antifascista sempre.

® Riproduzione riservata




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