Archivio per giugno 2018

27
Giu
18

NON NEL MIO NOME

 

da oggi la Presidenza della Regione Valle d’ Aosta è a conduzione “Lega”
purtroppo non Alessio

anche l’imbianchino e il crapa pelada
furono democraticamente eletti

 

io
comunque
PREFERIREI DI NO

 

si ricordano ai conducenti

le
disposizioni transitorie e finali

XII
E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del dissolto partito fascista.

Anche a loro insaputa.

 

 

 

Stamattina … ci siam svegliati
oh, bella

ciao
Bella,

che
Soffia(va) il vento

 

ché in questa valle di lacrime

anche per l’antifona s’è perso il train de vie

 

ALLARMI, ALLARMI
(non all’armi)
COMPAGNE e COMPAGNI
non solo l’Italia
s’è
destra

 

od ed asSASSINI
raccolta di versi versatili in versi  L’Italia s’è destra
autoproduzione

 

 

by Silvia Berruto, antifa’

 

® Riproduzione riservata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

24
Giu
18

Per Elsa Pelizzari. Il sogno concreto di Gloria, staffetta partigiana

 

 

AA volantino 24-06-2018

 

IL SOGNO CONCRETO DI ELSA

 

 

Silvia Berruto, antifascista

 

 

 

16
Giu
18

leggere per la pace. oggi al centro studi Sereno Regis di Torino

 

Chilometri di parole

per nanomillimetri di pace …

 

 

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15
Giu
18

Leggere per la pace. Domani a Torino. Al centro studi Sereno Regis

Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio.
                                                       Sortirne insieme è politica.
Sortirne da soli è avarizia.

Don Lorenzo Milani

Un libro salva la vita vita.
                                                                          E la lettura è anche (un) atto politico.

Il libro è il rimedio salvavita che ho scelto per la mia esistenza.
E l’incipit mi pare sia quanto di più adeguato per rivolgere a tutte e a tutti l’invito a partecipare.
A venire domani ad una “libreria popolare nel cuore di Torino”.

Centinaia di libri in mostra e da prender su sui temi dell’educazione alla pace, della Nonviolenza, dell’ambiente.
Libri dappertutto. dappertutto.
Libri per tutte e per tutti.
Per le bambine e per i bambini.
Sarò in mezzo a quei libri.

I libri saranno in vendita a offerta minima di 1 euro. Perché 1 euro al giorno toglie la guerra di torno.
Leggere per la pace è anche una raccolta fondi.
Un crowdfunding, per usare lo slang moderno, che aiuta a comprendere il sotteso processo collaborativo di tutte e di tutti coloro che verranno – soprattutto le bambine e i bambini – e che sceglieranno di utilizzare parte del proprio denaro, in comune, per sostenere il centro studi Sereno Regis nel suo sforzo di ottenere il riconoscimento di ente culturale regionale.

E poiché la Pace e la Nonviolenza non si comprano ma si imparano in molte e in molti crediamo che si tolga la guerra anche e soprattutto con la lettura e la diffusione di libri che suggeriscono utopie realizzabili e modi e modelli creativi, credibili e possibili, alternativi.

Fuori dal binomio violenza-violenza che spesso anche questo nostro tempo sembra suggerire.

Per stare e starsi insieme, come solo è possibile quando le bombe non ci cadono in testa, quando la guerra – guerreggiata con armi per la cui costruzione sono impiegate le tasse di cittadine e di cittadini Italiani quali noi siamo – è da un’altra parte: in terre e in cieli sopra le vite in bilico di bambine e di bambini, di anziane e di anziani, di donne e di uomini che non siamo noi.

Restiamo umani.
                                                                                                                        Piantiamola con la guerra e piantiamo la pace.
                                                                           Con un gesto nonviolento e politico qual è l’acquisto di un libro.

In nome di quel bellissimo slogan, che per molti è ragione di vita non solo un motto da far proprio, inciso su un segnalibro* offerto dai Bibliotecari per la Pace anni fa, tra cui anche i bibliotecari bresciani, che recita: LIBRI NON BOMBE.

Ho mutuato il titolo adattandolo ad un mio progetto-intervento culturale, a pensiero azione e impatto volutamente e possibilmente nonviolenti: LIBERI NON BOMBE.

E se davvero la conoscenza rende liberi RESTIAMO LIBERE E LIBERI … MA … PROPRIO TUTTI.
LIBERI E LIBERA TUTTE E TUTTI!

Infine se è vero che un libro salva la vita, salviamocela insieme.

E’ il mio invito.
ArRIVEDERCI. A domani.

Silvia Berruto
Amica e persuasa della nonviolenza

Domani sabato 16 giugno 2018 
Torino
                                                                          Centro studi Sereno Regis
Sala Gandhi e sala Martin Luther King
dalle ore 8:00 alle ore 18:00
Ingresso libero

* Il segnalibro riprende alcuni slogan contenuti nell’appello del PROGRESSIVE LIBRARIANS GUILD

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® Riproduzione riservata, diffusione auspicata

08
Giu
18

NOI non archiviamo Ilaria e Milan

 

nsmail

 

 

 

Per il diritto di Ilaria e Milan di ottenere giustizia e verità

 

 

 

 

 

Silvia Berruto
Odg Valle d’Aosta
FNSI_Associazione Stampa Valdostana

 

 

FNSI

 

ANSA

 

IL FATTO QUOTIDIANO

07
Giu
18

Signornò! La notte degli archivi_Centro studi Sereno Regis _ 8 giugno 2018

 

 

PERCORSO STORICO

SUL DIRITTO ALL’OBIEZIONE DI COSCIENZA

AL SERVIZIO MILITARE

 

 

 

 

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Intervento di Marco Labbate (Università di Urbino)

Letture interpretate da Walter Cassani e Silvia Colombarini

Il Centro Studi Sereno Regis propone un percorso storico sul diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, realizzato con i documenti, in larga parte inediti, conservati presso il suo Archivio.

Volantini, giornali d’epoca, bollettini, carteggi sono gli elementi attorno ai quali si snoderà la ricostruzione storica, intervallata da letture ad alta voce di testimonianze e riflessioni dei protagonisti di quella stagione di lotta civile.

La serata sarà guidata da Marco Labbate, dottore di ricerca in Storia dei partiti e dei movimenti politici presso l’Università di Urbino. Ha studiato la storia dell’obiezione di coscienza in Italia, soffermandosi a lungo sulle carte conservate presso il Centro Studi Sereno Regis.

Collabora con l’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche di Ancona e con l’Istituto di Storia contemporanea della provincia di Pesaro Urbino. Per Ediesse ha pubblicato nel 2016 il libro Là sotto nell’inferno. Da Pesaro a Marcinelle.

 

 

Signornò! | La Notte degli Archivi

 

 

 

07
Giu
18

Primo intervento in Senato della Senatrice a vita Signora Liliana Segre.

Il testo del primo intervento in Senato della Senatrice a vita Signora Liliana Segre.

 

 

Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, signori Senatori,

prendendo per la prima volta la parola in quest’aula, non possono non rivolgere anzitutto un ringraziamento al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha deciso di ricordare l’ottantesimo anniversario dell’emanazione delle leggi razziali, razziste, del 1938, facendo una scelta sorprendente: nominando quale senatrice a vita una vecchia signora, una persona tra le pochissime ancora viventi in Italia che porta sul braccio il numero di Auschwitz

e ha il compito non solo di ricordare, ma anche di dare in qualche modo la parola a coloro che ottant’anni or sono, non la ebbero, a quelle migliaia di italiani, quarantamila circa, appartenenti alla piccola minoranza ebraica, che subirono l’umiliazione di essere espulsi dalle scuole, dalle professioni, dalla società, quella persecuzione che preparò la Shoah italiana del 1943-45, e che purtroppo fu un crimine anche italiano, del fascismo italiano. Soprattutto si dovrebbe dare idealmente la parola a quei tanti che, a differenza di me, non sono tornati dai campi di sterminio, che sono stati uccisi per la sola colpa di essere nati, che non hanno tomba, che sono cenere nel vento.

Salvarli dall’oblio non significa soltanto onorare un debito storico verso quei nostri concittadini di allora, ma anche aiutare gli italiani di oggi a respingere la tentazione dell’indifferenza verso le ingiustizie e le sofferenze che ci circondano, a non anestetizzare le coscienze, a essere più vigili, più avvertiti delle responsabilità che ciascuno ha verso gli altri.

In quei campi di sterminio altre minoranze, oltre agli Ebrei, vennero annientate. Tra queste voglio ricordare oggi gli appartenenti alle popolazioni Rom e Sinti, che inizialmente suscitarono la nostra invidia di prigioniere perché nelle loro baracche le famiglie erano lasciate unite. Ma presto all’invidia seguì l’orrore, perché una notte furono portati tutti al gas e il giorno dopo in quelle baracche vuote regnava un silenzio spettrale. Per questo accolgo con grande convinzione l’appello che mi ha rivolto oggi su Repubblica, il professor Melloni.
Mi rifiuto di pensare che oggi la nostra civiltà democratica possa essere sporcata da progetti di leggi speciali contro i popoli nomadi: se dovesse accadere mi opporrò con tutte le energie che mi restano.
Mi accingo a svolgere il mandato di senatrice ben conscia della mia totale inesperienza politica e confidando molto nella pazienza che tutti Loro vorranno usare nei confronti di un’anziana nonna, come sono io.

Tenterò di dare un modesto contributo all’attività parlamentare, traendo ispirazione da ciò che ho imparato.

Ho conosciuto la condizione di clandestina e di richiedente asilo.
Ho conosciuto il carcere.
Ho conosciuto il lavoro operaio, essendo stata mano d’opera schiava minorile in una fabbrica satellite del campo di sterminio.

Non avendo mai avuto appartenenze di partito, svolgerò la mia attività di senatrice senza legami di schieramento politico e rispondendo solo alla mia coscienza.

Una sola obbedienza mi guiderà: la fedeltà ai vitali principi e ai programmi avanzatissimi, ancora in larga parte inattuati, dettati dalla Costituzione repubblicana.

Con questo spirito ritengo che la scelta più coerente con le motivazioni della mia nomina a senatrice a vita sia quella di optare oggi per un voto di astensione sulla fiducia al governo.

Valuterò volta per volta le proposte e le scelte del governo senza alcun pregiudizio, e mi schiererò pensando all’interesse del popolo italiano e tenendo fede ai valori che mi hanno guidato tutta la vita.

 

Liliana Segre

5 giugno 2018




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