Archivio per marzo 2010

30
Mar
10

CENTO MATTONI PER L’INTERCULTURA DELLA TORRE DI BABELE

MARTEDI 13 APRILE 2010
ore 18.00
CENTO MATTONI PER L’INTERCULTURA DELLA TORRE DI BABELE

LA RADIO INTERCULTURALE COME FORMA DI INTEGRAZIONE

28
Mar
10

Lettura collettiva della Costituzione della Repubblica Italiana

In “Collettivamente memoria 2010”

Non è mai troppo presto per leggere la Costituzione della Repubblica Italiana.
Una lettura che è Leitmotiv e canto d’amore per una terra libera come deve essere l’Italia.
Non è mai troppo presto per una lettura collettiva, trasversale, intergenerazionale e informale, del testo più importante per i cittadini italiani.
Una lettura collettiva è realizzata fra più persone insieme: nello stesso tempo e nello stesso spazio. In spazi diversi e plurali, di responsabilità e di proprietà comuni e collettivi: la biblioteca, la scuola e la piazza (agorà).
Dal basso.
“Non è mai troppo presto” è un imperativo categorico.
E’ un intento.
Una provocazione.
Riguarda contenuti e stili, anche didattici, sottesi all’impianto culturale, interpretato con taglio animativo e proposto, con stile partecipativo-attivo, a TUTTE e a TUTTI coloro che hanno voluto misurarsi in un progetto sperimentale quale è “Collettivamente memoria 2010.”
Le presenze registrate, ad oggi, fra studenti, insegnanti, giornalisti e attivisti culturali, cittadine e cittadini italiani ma anche stranieri per l’attuale governo italiano che stanno tentando di diventare a tutti gli effetti Italiani, cittadini italiani comuni, studiosi, operatori culturali ed appassionati estimatori di “Collettivamente memoria 2010” sono state circa 430.
Conclusa, in biblioteca regionale di Aosta, la prima parte del programma di “Collettivamente memoria 2010” squisitamente dedicata alla parte storica delle leggi razziali e alla visione integrale – prima assoluta in uno spazio pubblico in Valle d’Aosta, a quanto mi risulta del film di Claude Lanzmann “SHOAH” – è seguita l’ormai consueta ricognizione (di Collettivamente memoria, ndr) sullo stato delle cose nell’attualità. Anche quest’anno ancora, come nel 2009, a cura di Giornalisti contro il Razzismo per una giornata dedicata, ma non riservata, ad alcune classi campione di istituzioni didattiche aostane – è iniziata In biblioteca la lettura collettiva della “Costituzione Italiana” dedicata alla Partigiana Anna Dati e a tutte le donne R-esistenti.
Sono stati due gli incontri dedicati ai piccoli cittadini. Il primo per cittadini dai 6 ai 10 anni e il secondo per cittadini dagli 8 ai 12 anni. Questo il programma di massima.
Giovedì 11 marzo 2010, alle ore 17,30, presso il Teatrino della sezione ragazzi della  Biblioteca regionale di Aosta è stata effettuata la lettura del testo Il principe e la Costituzione di Stefano Bordiglioni a cura di Diana Barinetti e cui è seguita la lettura collettiva della Costituzione della Repubblica Italiana proposta dalla sottoscritta. Dopo la lettura dei primi 12 articoli della Costituzione è stato proposto un lavoro di gruppo, anche gioco di simulazione, per la ri-costruzione della costituzione della Repubblica di Uhr che ha visto piccoli e adulti collettivamente impegnati alla scoperta e alla costruzione di una costituzione condivisa.
Giovedì 18 marzo 2010, sempre alle 17,30 nel Teatrino della sezione ragazzi della Biblioteca regionale di Aosta era prevista la lettura di estratti del testo Sei stato tu? di Gherardo Colombo e Anna Sarfatti e poi la lettura collettiva della Costituzione della Repubblica Italiana proposta dalla sottoscritta.
Dopo la lettura di “Mangia i piselli”  e “Bimba da grande” effettuata da Francesco Cordone si è effettuata la lettura collettiva della Costituzione della Repubblica Italiana leggendo i primi 12 articoli ovvero I PRINCIPI FONDAMENTALI.
L’articolo 13, non a caso, è stato mirabilmente letto, a buon diritto e con autorevolezza, dalla partigiana Anna Cisero Dati presente per l’occasione e a completa disposizione dei piccoli cittadini.
Una bibliografia mirata,  per i piccoli cittadini, elaborata dai due bibliotecari è stata messa a disposizione e in distribuzione in biblioteca.
In entrambi gli incontri si sono ribaditi con forza il valore e il significato della democrazia, della sovranità popolare, dell’uguaglianza fra TUTTI i cittadini della REPUBBLICA, del DIRITTO AL LAVORO, della garanzia del diritto d’asilo allo STRANIERO, del RIPUDIO DELLA GUERRA, da parte dell’Italia, come strumento di risoluzione dei conflitti. E lo si è fatto sottolineando le scelte lessicali presenti nel testo: Repubblica, tutti, tutti i cittadini, a tutti i cittadini, diritto, tutte le confessioni religiose.
LA LIBERTA’ e le libertà INVIOLABILI sono state lette da Anna Cisero Dati nell’articolo 13 che ha sottolineato come “la Costituzione è nata dalla Resistenza che ha avuto inizio l’8 settembre 1943. Noi avevamo il governo fascista che voi fortunatamente non avete conosciuto.
Ma io l’ho conosciuto ed è per quello che ho cambiato idea.
E ho fatto la RESISTENZA.
Abbiamo pensato e studiato, dopo la Liberazione dell’Italia dal fascismo e dai tedeschi, che cosa si poteva fare per avere una legge normale che lasciasse liberi TUTTI con gli STESSI DIRITTI.
Mentre prima avevamo avuto un governo fascista che molti diritti non ce li riconosceva.”
“Collettivamente memoria” prova ad offrire occasioni di formazione e di confronto per i piccoli cittadini e studenti in cui gli adulti, insegnanti, attivisti culturali, studiosi, creino opportunità perché i giovani, e gli adulti stessi, siano spiriti liberi e critici, donne e uomini attivi, capaci di affrontare incontri e di posizionarsi di fronte a persone e situazioni, di contenuto e di forma solo apparentemente superiori alla loro portata anagrafica stimata, con preparazione, umiltà, cultura e voglia di essere protagonisti della loro vita e, con le loro scelte e azioni, della vita collettiva.
Collettivamente.
Rinviando la delega.
E assumendo la/e responsabilità personali dell’azione diretta nell’unica via possibile che rende tutti uguali: la via nonviolenta.
Solo così potremo essere un giorno collettivamente cittadini liberi e solidali.
Leggeremo ancora collettivamente la Costituzione della Repubblica Italiana a scuola (media inferiore e superiore nel mese di aprile), nella Biblioteca regionale di Aosta, sezione adulti) Sabato 10 aprile 2010 dalle 18 alle 19 e in piazza Chanoux il 25 aprile 2010.
La chiamata a raccolta è rivolta a tutti.
Collettivamente.
Per non dover mai dire: è troppo tardi.

Silvia Berruto, antifascista

Per INFORMAZIONE Valle d’Aosta – Politica, Cultura, Ambiente – n.06/2010

26
Mar
10

PIU DI 125.000 ACCESSI CONTEMPORANEI PER RAIXUNANOTTE


http://live.raiperunanotte.it

var gaJsHost = ((“https:” == document.location.protocol) ? “https://ssl.” : “http://www.”);document.write(unescape(“%3Cscript src='” + gaJsHost + “google-analytics.com/ga.js’ type=’text/javascript’%3E%3C/script%3E”)); try {var pageTracker = _gat._getTracker(“UA-10699422-3”);pageTracker._trackPageview();} catch(err) {}

25
Mar
10

25 MARZO 20101. E’ STATA UNA FESTA DELLE LIBERTA’ AGITE

liberostile  
era
tra i 120.000 accessi unici contemporanei 
in Internet


come appartenente a FNSI 
ribadisco e riconfermo il mio, 
il nostro,
nel senso di collettivo,

diritto/dovere
 di parlare 


articolo 21 della Costituzione Italiana

sb
25
Mar
10

25 MARZO ANCHE SU LIBEROSTILE

25
Mar
10

COSTITUZIONE ITALIANA. LETTURA COLLETTIVA in COLLETTIVAMENTE MEMORIA 2010

 Lavoro di gruppo sulla costituzione di Uhr (Teatrino della sezione ragazzi – Biblioteca regionale di Aosta) – Aosta 11.03.2010 – © Photo Silvia Berruto

Non è mai troppo presto!Per leggere la Costituzione Italiana.

Non è mai presto per una lettura collettiva, trasversale, intergenerazionale e informale del testo più importante per i cittadini italiani.

Una lettura collettiva è, provo a dire ai piccoli cittadini, è una lettura fatta in più persone. “Insieme”.
Non so se questa formula sia mai stata proposta e agita in Valle d’Aosta ma CM 2010 ha voluto provarci.

“Non è mai troppo presto” è un imperativo categorici. E’ un intento e una provocazione, anche didattici, sottesi all’impianto culturale interpretato con taglio soprattutto animativo e proposto, con stile partecipativo-attivo, a chi ha voluto misurarsi in un progetto sperimentale come è “Collettivamente memoria 2010.”
Le presenze ad oggi fra studenti, cittadini comuni e studiosi sono state circa 430.

CM 2010 propone una lettura collettiva della Costituzione Italiana negli spazi di responsabilità e di proprietà comuni e collettivi quali sono la biblioteca, la scuola e la piazza (agorà)
Dal basso.
Con l’invito rivolto a TUTTI ad esercitare un protagonismo civile e politico (polis) allargato.

Concluso il programma di “Collettivamente memoria 2010”, legato alla parte strettamente storica delle leggi razziali e della proposta della visione integrale, prima assoluta in uno spazio pubblico in Valle d’Aosta, a quanto ne so, del film di Claude Lanzmann “SHOAH” e alla consueta ricognizione (di CM, ndr) sullo stato delle cose nell’attualità, dedicato, ma non riservato, ad alcune classi campione di istituzioni didattiche aostane, è iniziata la lettura collettiva della “Costituzione Italiana”
Così.
Con due incontri dedicati ai piccoli cittadini dai 6 ai 10 anni e dagli 8 ai 12 anni e con questo programma.

Giovedì 11 marzo 2010
alle ore 17,30
presso il Teatrino della sezione ragazzi
Biblioteca regionale di Aosta
Lettura del testo Il principe e la Costituzione di Stefano Bordiglioni
Lettura collettiva della Costituzione Italiana
Per piccoli cittadini dai 6 ai 10 anni
Proposta da Diana Barinetti e Silvia Berruto

Giovedì 18 marzo 2010
alle ore 17,30
presso il Teatrino della sezione ragazzi
Biblioteca regionale di Aosta
Lettura di estratti del testo Sei stato tu? di Gherardo Colombo e Anna Sarfatti
Lettura collettiva della Costituzione Italiana
Per piccoli cittadini dagli 8 ai 12 anni
Proposta da Francesco Cordone e Silvia Berruto

Per questo sono state fondamentali la partecipazione e la promozione della Biblioteca regionale di Aosta a cura del dirigente Dottor Ercole Balliana, di Stefanina Vigna, dei due operatori della sezione ragazzi Diana Barinetti e Francesco Cordone.
Tutti i bibliotecari, nessuno escluso, della sezione ragazzi e come tutti i bibliotecari della sezione Adulti che hanno reso possibile la realizzazione di CM 2010 – tra gli altri cito qui, ma lo riprenderò per renderlo preciso, un elenco di tutti i collaboratori di CM 2010 –  Irene Bin e Sergio Rossi, come i tecnici René Désandré e Fabrizio Bethaz, hanno lavorato perché hanno creduto in questo progetto.

Perché “collettivamente” dobbiamo provare a formare piccoli cittadini e studenti, spiriti liberi e critici, donne e uomini attivi, capaci di affrontare e di posizionarsi di fronte ad incontri con persone e situazioni, di contenuto e di forma solo apparentemente superiori alla loro portata anagrafica stimata, con preparazione, umiltà, cultura e voglia di essere protagonisti della loro vita e, con le loro scelte e azioni, della vita collettiva.
Rinviando la delega.
E assumendo la responsabilità dell’azione diretta.
Nella sola via possibile che esiste: la via nonviolenta.
Solo così saremo collettivamente cittadini liberi e solidali.

Leggeremo ancora collettivamente la Costituzione Italiana: a scuola (media inferiore e suoeriore con date ancora in via di definizione), in biblioteca regionale Sabato 10 aprile 2010 dalle 18 alle 19 e in piazza Chanoux e il 25 aprile 2010.
La chiamata a raccolta è per la lettura collettiva del 25 APRILE 2010 è … collettivamente rivolta A TUTTI.

Silvia Berruto

“Collettivamente Memoria 2010” è un progetto culturale di Silvia Berruto.
Dedicato a Ida Désandré deportata politica è promosso dalla progettista, dalla Biblioteca regionale di Aosta, da Giornalisti contro il razzismo, con la partecipazione culturale dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in Valle d’Aosta e del Comitato Regionale A.N.P.I. Valle d’Aosta.

24
Mar
10

FNSI. 20 MARZO 2010

Fnsi
“Rai per una notte non sarà un ‘Santoro day’, noi siamo giornalisti schierati dalla parte del pubblico per raccontare quello che gli altri non fanno”

Da RaiNews24 a Sky Tg24 tutte le emittenti che seguiranno l’evento
Le modalità per le radio e le televisioni locali che intendano trasmettere in diretta la trasmissione-manifestazione di Bologna

20/03/2010

http://www.fnsi.it/Esterne/Home.asp

23
Mar
10

IL COSTO CONTRO LA CENSURA

23
Mar
10

25 MARZO 2010. UN ESERCIZIO DI LIBERTA COLLETTIVA

18
Mar
10

REGGIO EMILIA 1 MARZO 2010.Da Sud a Nord: un’Alleanza per la Democrazia

L’intervento di Vincenzo Linarello-Reggio Emilia 1 marzo 2010 – © Photo Silvia Berruto

Parte seconda

Come ogni anno c’è poi il rito, forte e commovente, dell’illustrazione del segno.
Un segno visibile, emblematico, che, come una bussola, segnala la via da seguire.
Il marchio, viene definito così il segno a Reggio Emilia, unendo il segnale di senso obbligato e la bilancia, indica che non vi è altra direzione possibile se non quella della GIUSTIZIA per contrastare ogni mafia e per costruire una società basata sul rispetto.
Dal palco giunge l’invito: “Oggi 1 marzo 2010, qui a Reggio Emilia, iniziamo questo corteo con un timbro!
Facciamoci timbrare!
Facciamoci riconoscere!
Questo è il marchio verso la giustizia!”
E dopo la lettura di riflessioni e intenzioni contro le mafie e le massonerie deviate il corteo si avvia.
Partiamo.
E’ la banda municipale ad aprire il corteo e Don Eugenio (uno degli organizzatori, ndr) ricorda che “Davanti c’è lo striscione del “1 marzo 2010 Reggio Emilia 2010”, poi sfilano i gonfaloni dei comuni e NOI, tutti, dietro” in un percorso che si snoda da Piazza dei Martiri del 7 luglio fino a Piazza Prampolini dove numerosi sono stati gli interventi di esponenti degli Enti delle Cabine di regia dell’Alleanza e delle autorità.
A Piazza Prampolini il Sindaco Graziano Delrio da’ il benvenuto a tutti e ricorda che Reggio Emilia è città del Tricolore e Medaglia d’Oro per la Resistenza e che in prima fila ci sono proprio i partigiani che testimoniano che c’è una “Resistenza nuova che va fatta ed è contro le mafie, contro la delinquenza. Loro sono qui al vostro fianco perché hanno conosciuto che cosa vuol dire vivere insieme a persone che vogliono toglierti il futuro, il diritto di parola.”
Tutta l’ANCI dell’Emilia Romagna ha aderito alla manifestazione e molti sindaci sono sul palco.
“Noi vorremmo che la giornata di oggi diventasse la giornata della legalità in Italia, che fosse una giornata dedicata alla riflessione sulla legalità. Il problema della corruzione e dell’infiltrazione della ‘ndrangheta è un problema che riguarda tutti: Nord e Sud.
C’è chi è in prima linea come i ragazzi della Locride come Vincenzo Linarello. Ma ci siamo anche noi implicati in questa guerra.
E’ una guerra che non fa sconti.
E’ una guerra che non ha solo un colpevole, un aggressore.
Non ci sono solo i politici corrotti. Come ha detto Piero Grasso c’è un metodo mafioso che infiltra i nostri comportamenti quotidiani.”
A questo non c’è altra risposta, secondo Delrio, che l’assunzione di una forte eticità pubblica e privata. “Bisogna essere esigenti con noi stessi, con i nostri figli, nel luoghi di lavoro per arrivare a dire che questa battaglia è cosa nostra e riguarda tutti.
A Reggio Emilia si è verificato un evento storico importantissimo il 1 marzo 2010: quattro Camere di Commercio – Modena, Reggio Emilia, Caltanissetta e Crotone – hanno firmato un protocollo per la legalità che sancisce la ribellione delle Camere di Commercio contro chi le ricatta

E’ la volta di Sonia Masini, presidentessa della Provincia. “E’ qui il cuore di Reggio Emilia. Ed è qui il cuore dell’Italia migliore: delle donne e degli uomini che vogliono essere liberi e che hanno dato al paese la libertà e continueranno: contro le ingiustizie, contro la corruzione, al fianco dei magistrati che vengono ingiustamente attaccati e rischiano la vita.”
Masini ricorda come alla fine degli anni Ottanta e Novanta a Reggio Emilia venivano inviati pregiudicati in soggiorno obbligato. “I sindaci e le istituzioni furono in prima fila per far cancellare una legge ingiusta. Riuscimmo a dire che, anche con quella misura, si poteva avere il pericolo di infiltrazioni mafiose. Forse un po’ di male derivò anche da quei provvedimenti.”
La presidentessa ribadisce l’impegno contro le mafie e contro il ricatto che esse agiscono contro tutti. E non vogliamo farlo contro chiunque abbia un accento che viene dal sud: perché abbiamo tante persone oneste, tanti lavoratori e lavoratrici.” Ad essi Masini suggerisce di “collaborare”, di non farsi ricattare e sottolinea che devono essere liberi “come LIBERI siamo stati dalla Resistenza in avanti.”
Chiama a raccolta tutti i giovani, affinché la loro forza e la non rassegnazione siano l’antidoto ai mafiosi, e affinché dicano “Basta con la sopraffazione!
Per un’Italia migliore!”

Poi interviene Santo Vazzano, Presidente del Consorzio Jobel di Crotone.
“Noi di Crotone, in modo particolare, ci sentiamo a casa a Reggio Emilia perché l’emigrazione della Calabria e della provincia di Crotone, in modo particolare, in questa provincia è molto presente.
Questa manifestazione sottolinea Vazzano è espressione di libertà e di un cammino che stiamo facendo.
E questi sono fatti evidenti e sono evidenti in questa Alleanza, sono evidenti nei passi concreti che facciamo,

sono evidenti soprattutto nel nostro specifico che è la cooperazione sociale.
Cooperazione sociale per noi significa espressione di libertà, di coscienza civile, di lotta contro l’ingiustizia in un territorio come la Calabria la cooperazione sociale vera autentica significa non essere sotto il vassallaggio dei partiti politici, al di fuori di ogni clientela e di ogni collusione politica-mafiosa.
Questo è difficile ma i frutti ci sono perché, ed oggi è un’evidenza, siamo stati capaci di creare reti, piccole associazione, consorzi di cooperative e consorzi di consorzi. E non ci siamo fermati.
Abbiamo creato molte reti: istituzionali politiche associative.
Io credo oggi nell’espressione che noi buoni dobbiamo fare più rumore perché qui a Reggio Emilia, come lo è stato a Locri, come lo è stato a Crotone, ci sono tante persone indifferenti che stanno alla finestra a guardare.
Noi come buoni dobbiamo allearci sempre di più e condividere passaggi e soprattutto azioni.
L’augurio che faccio è nelle parole di Giovanni Falcone: “PER UNA SOCIETA’ MIGLIORE OGNUNO DEVE FARE IL PROPRIO DOVERE E LO DEVE FARE NEL MIGLIORE DEI MODI.”Solo così noi riusciremo a cambiare nel modo migliore questa società.
Vazzano porta anche il saluto del Vescovo di Crotone e segnala che il Vescovo e il Consiglio Presbiterale ed economico della Diocesi di Crotone, sabato 27 febbraio, hanno fatto un gesto molto concreto: hanno messo a disposizione per le cooperative parte del loro patrimonio immobiliare, agricolo e di edifici in ristrutturazione affinché questo bene comune diventi “beni comuni” da utilizzare.

Quindi prende la parola Vincenzo Linarello, Presidente del Consorzio GOEL e portavoce di “Comunità Libere”.
Vincenzo Linarello ringrazia tutti perché hanno scelto di essere a Reggio Emilia.
“Non era scontato!
Per chi capisce questo è un messaggio. Perché vuol dire che questa piazza è una piazza che è disponibile a pagare di persona, non ad esserci tanto per esserci.”
Vincenzo spiega le ragioni della scelta di organizzare il 1 marzo 2010 a Reggio Emilia e come essa sia un esito felice del percorso iniziato nel 2008 con l’avvio dell’Alleanza con la Locride e la Calabria.
“Uno degli obiettivi dell’Alleanza è stato, fin dal principio, non solo combattere la ‘ndrangheta e le massonerie deviate in Calabria ma fermare l’infiltrazione delle stesse fuori dalla Calabria.
Un anno su tre ci siamo detti che il 1 marzo l’avremmo fatto fuori dalla Calabria.
Ed è la prima volta che usciamo dalla Calabria. Siamo a Reggio Emilia perché fin dal principio, fin dal principio, è stato, forse, il territorio che ha partecipato maggiormente all’Alleanza.
Fin dal principio ha dato vita ad un coordinamento CO.LO.RE – coordinamento Locride/Reggio Emilia – fatto da decine di realtà in tutta la provincia.Reggio Emilia non ha ceduto alla tentazione della rimozione del problema come accade in altre parti d’Italia:anzi ha creato il primo Osservatorio Civico Antimafie. “Uno degli obiettivi che noi ci davamo era di dare vita a Osservatori civici territoriali dove la società civile poteva andare a cogliere tutti gli indicatori di un fenomeno di infiltrazione in atto.”
Nessuno, sostiene Vincenzo, era riuscito a mettere attorno ad un tavolo società civile, cooperazione, sindacati, Confindustria, le realtà delle Camere di Commercio, il comune, il volontariato e “non per dare degli auspici ma come è avvenuto nel convegno dell’altro ieri (27 febbraio, ndr) ognuno si è preso un obiettivo concreto.”
Vincenzo ritiene, per questi motivi, che Reggio Emilia deve essere un modello di riferimento per il Nord.
“Vorrei proporre oggi che si faccia un patto reggiano contro l’infiltrazione della ‘ndrangheta e delle massonerie deviate in questo territorio dove ognuno si assuma un impegno concreto e che le cose dette nel convegno si mettano per iscritto e che periodicamente si verifichino.”
Agli altri territori e alle altre regioni Vincenzo suggerisce di imitare, personalizzandolo, il percorso fatto da Reggio Emilia, e di rivolgersi al coordinamento COLORE per creare le condizioni perché anche in altri territori si possa celebrare un 1 marzo come questo.

Il secondo tema di quest’anno, continua Vincenzo, è la cittadinanza attiva.”Oggi la politica e la democrazia sono ammalate soprattutto da tre cancri. Il primo è la delega.
Dove funziona il pubblico è passato questo equivoco si è caduti nell’illusione, da parte dei cittadini, di poter delegare tutto e solo alle istituzioni.
Dove lo stato non funziona si è caduti nell’illusione che le soluzioni debbono venire solo dalle istituzioni.
Lo stato e le istituzioni non sono un’entità metafisica che sta sopra la collettività sopra le comunità locali.
Sono le comunità locali e la collettività a legittimare ed esprimere lo stato e le istituzioni.
A chi, durante un incontro internazionale, chiedeva a Vincenzo se ” voi con le vostre attività vi sostituite allo stato” Vincenzo ha risposto, con consapevole senso civico, con un legittimo interrogativo: “Perché, scusa, io che cosa sono? Non sono un pezzo dello stato. Noi non siamo un pezzo dello stato ma cosa dobbiamo aspettare? Noi dobbiamo metterci a fianco delle istituzioni in una logica attiva non in una logica di delega.

Il secondo cancro della democrazia e della politica è la disperazione.
Non so se è intenzionale o meno, però oggi i media sono degli aspersori di disperazione.”
E mentre i media insistono troppo sui fatti spesso solamente negativi agli occhi di Vincenzo, che gira molto l’Italia, si prospettano, al contrario, “situazioni di una bellezza unica in cui vedo la gente pronta a partecipare.
Ma il problema è che ognuno pensa di essere da solo.
Ognuno pensa di essere perdente.
Ognuno pensa di avere di fronte una situazione che non è possibile cambiare.
Invece l’Italia è disseminata di speranza, di impegno e di onestà!

Terzo cancro. C’è una tendenza perversa in questo nostro paese.
Si prendono sempre più decisioni pubbliche in luoghi privati.
Questo è il grande problema delle massonerie deviate.
La democrazia muore dentro ad una dinamica di questo tipo.
Le decisioni pubbliche vanno assunte in luoghi pubblici.
Alla luce del sole, con la massima trasparenza.

Altro tema è il tema della sicurezza.La ‘ndrangheta sta conquistando il Nord.
Lo fa con una carriera ben precisa.
Parte con il narcotraffico.
Vincenzo ricorda, e fa ricordare, che ogni euro dato al consumo di droga è un euro di finanziamento e una raccolta fondi per la ‘ndrangheta.

Il narcotraffico, l’inserimento negli appalti, il settore immobiliare, poi la finanza, poi le imprese, poi la politica.
Questa è la carriera della ‘ndrangheta.

La situazione è più pesante in una congiuntura sfavorevole quale è oggi quella in cui ci troviamo e dove c’è crisi, una crisi finanziaria che è, poi, una crisi di liquidità. E la ‘ndrangheta, coi suoi 60/70 miliardi di euro, di giro di affari annui, “sta andando in giro per l’Italia a comperare le vostre imprese.
Sta comprando le imprese nel vostro territorio, dopo aver cominciato ad impossessarsi del vostro patrimonio immobiliare.”
Bisogna dunque comprendere che, in Italia, in questo momento, c’è un gravissimo problema di inquinamento del mercato.

Ma “PECUNIA OLET” afferma Vincenzo.
“I soldi, alcuni soldi, puzzano.
Alcuni soldi vanno rifiutati.
Alcuni soldi non vanno usati per lo sviluppo dei territori.
Non si può turarsi il naso nel nome di uno sviluppo del territorio perché poi in fondo questi portano ugualmente soldi.
Sono soldi malati che inquinano.
Bisogna rifiutarli!”
Per queste ragioni gli osservatori civici territoriali possono dare un grande contributo.
Un gruppo di cittadini che fa il monitoraggio del territorio.
“Voi dovete impicciarvi del territorio.
Dalle mie parti c’è un detto mafioso: “Se ti fai i fatti tuoi campi cent’anni in più!
E’ il contrario.
Se ti fai i fatti tuoi non campi!
Se ti fai i fatti del territorio e ti impicci, camperete cent’anni in più e questo territorio sarà sano!”
Silvia Berruto

Riproduzione riservata
per aderire all’Alleanza con la Locride e la Calabria



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