25
Apr
24

25 aprile 2024. ANTIFASCISTI persempre!

Per Anna Cisero il 25 aprile è sempre stato come il Natale per i credenti.

La piazza, la Liberazione (Aosta è stata liberata il 28 aprile 1945), la Libertà: per tutte e per tutti …

Anche per quell* che sarebbero venuti.

La Libertà che per Anna, e per i Resistenti, è Libertà per tutti: ché si è tutti liberi o nessuno è libero.

Le compagne, i compagni, i sacrifici, la paura, la lotta per tutt*. 

Il significato senza dubbi, senza se e senza ma, su quanto è stato, su che cosa vuol dire e cosa comporta essere ANTIFASCISTI. 

Inequivocabile.

Non mediabile.

Non variamente interpretabile.

Per Storia.

Per Memoria.

Persempre.

La gioia negli occhi di Anna è una luce difficile da descrivere. 

Quegli occhi vispi che diventavano lucidi per i ricordi indelebili quando parlavamo di Resistenza.

Lei che dal 1955 assunse la segreteria del Comitato Valle d’Aosta dell’A.N.P.I. (Associazione nazionale Partigiani d’Italia) e che è stata per più di cinquant’anni ‘’la memoria storica’’ della Resistenza locale.

Cara Anna quanto mi manchi, in questo freddo, in tutti i sensi, 25 aprile 2024.

Manca la tua lucidità, la tua visione chiara delle cose ma soprattutto la direzione. Anche se è sempre quella di sempre: ostinata e contraria.

In un contesto, quello di oggi, in cui non solo gli antagonisti e i fascisti, ma molti di quelle e di quelli per cui avete lottato affinché avessero voce, non accettando un pensiero altro, il dissenso, preferiscono togliere la voce agli altri.

Per questo da tempo non vado più in Piazza Emilio Chanoux, anche se sento e desidererei offrirti questo tributo.

Ma non è più possibile.

Sarà per le idee rubate e discutibilmente interpretate che tocca vedere. 

In quanto sottratte esse sono prive del pensiero precedente e di quello con-seguente, private degli elementi e dei tratti di Storia e di Memoria e destinate al vuoto cosmico dell’assenza. 

Di riflessione, di progettazione, di elaborazione esse si riflettono nell’assenza della successiva animazione culturale che o è o non è e non si può improvvisare.

Il tutto nell’assenza di produzione di materiali di documentazione di Storia e di Memoria di cui ogni attivista, anche politico, sa di ‘dover’ produrre. 

Questo è sempre stato un mio tarlo. 

L’ultima sollecitazione in merito, comunicata a un referente dell’associazione, risale solo a due giorni fa: affinché i giovani dell’A.N.P.I. si attivassero per produrre almeno una diretta delle celebrazioni di oggi con i loro smartphone.  

Ho coinvolto Anna in tante iniziative. 

Nel 2010 l’ho coinvolta nella riflessione sulla mia proposta di far eseguire la lettura dei Principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana dal palco delle autorità da studentesse e da studenti, protagonisti, co-progettisti e co-conduttori del progetto culturale Collettivamente memoria, durante la cerimonia ufficiale del 25 aprile.

Le avevo illustrato l’idea, per conoscere il suo pensiero.

Volevo sapere se condivideva l’opportunità di “aprire” ai giovani un momento “laico” e nonviolento quale è la lettura dei Principi fondamentali della Costituzione concepita e proposta da Collettivamente Memoria nella liturgia celebrativa della manifestazione del 25 aprile, sempre uguale a se stessa, per la cura e per l’organizzazione delle associazioni combattentistiche locali. 

Anna aveva condiviso e sostenuto immediatamente la proposta.

Anna ha sempre creduto in Collettivamente memoria e alla lettura in piazza, a scuola e in biblioteca, dei Principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, esito-prodotto felice della Resistenza, a cura e per voce delle studentesse e degli studenti.

Le giovani e i giovani adolescenti che lessero storicamente PER LA PRIMA VOLTA i Principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana dal palco delle autorità il 25 aprile 2010 sono oggi donne e uomini di cultura, culturalmente e politicamente impegnati.

Progettano ‘progetti’ e eventi culturali sulla Resistenza, realizzano prodotti multimediali e lasciano un segno, un monito e un indirizzo per tutti NOI.

La lettura dei Principi Fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana dal palco delle autorità a Aosta, inventata e proposta dal progetto culturale COLLETTIVAMENTE MEMORIA, è iniziata nel 2010 è stata fino al 25 aprile 2017.

Poi è stata censurata.

La lettura collettiva ha una storia propria: a scuola, in biblioteca, in piazza.

Dopo la censura la lettura collettiva è continuata a scuola, in biblioteca e in piazza. E in rete.

Non a Aosta.

Era dedicata alla scuola. Per le studentesse e per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado era stato pensato, dedicato e attuato, sino al 2017, lo spazio sul palco delle autorità per la lettura collettiva dei Principi fondamentali della Costituzione Italiana.

A scuola intendeva restare.

Così come in biblioteca e in piazza.

La lettura dei Principi fondamentali è diventata, qui in paese, un fatto di stile e rilevanza sportiva.

Il tornei di calcio nei pomeriggi del 25 aprile come la lettura da parte di un gruppo sportivo sono equivalenti nel pensiero e nell’immaginario degli ‘’sopraggiunti’’ proponenti.

Nessuno si senta offeso. 

Tutto si tiene.

Anche la goffaggine della brutta copia(tura) 

Per l’idea originaria che nasce da una storia precisa che gli appropriatori indebiti dell’idea non hanno avuto, non hanno e non avranno mai se non nel caso tardivo di un improbabile costruzionismo, rinvio alla lettura del mio con-tributo ‘’Tributo ad Anna Cisero Dati. Staffetta partigiana. Maestra. Amica

Grazie Anna. 

Persempre.

Silvia Berruto, antifascista

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03
Mar
24

Le 180 Vite sul caicco Summer Love potevano essere salvate. Il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro. Crotone, Calabria, Italia.

94 morti.

34 i minori.

11 i dispersi.

81 sopravvissuti.

5 i corpi non riconosciuti.

180 le persone in movimento, in viaggio, sul caicco Summer Love che, a circa cinquanta metri dalla riva, si è incagliato in una secca.

La mattina del 26 febbraio 2023. 

Alle ore 4:15.

Un’inchiesta della magistratura è ancora in corso per omissione di soccorso e disastro colposo.

Nella secca si incagliarono Vite e con esse i sogni, le speranze, i progetti.

Di quelle che sembrano essere vite di scarto … meno sacre di altre …

Vite che potevano essere salvate.

Tutte.

Speciale Cutro I Il cavallo e la Torre I RAI3 I 23 febbraio 2024 by Marco Damilano

Il 26 febbraio 2024, all’iniziativa in ricordo delle vittime, voluta dalla rete 26 febbraio, composta da più di 450 associazioni, c’erano i familiari delle vittime, la gente del posto, le associazioni, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce.

A un anno dal disastro Il naufragio della Summer Love a Steccato di Cutro. Una tragedia pre-annunciata I 5 marzo 2023 I by Silvia Berruto pre-annunciato ” a Steccato di Cutro non c’è nessun rappresentante del governo italiano.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha effettuato un passaggio rapido, forse per non sporcarsi le scarpe lucid(at)e. 

Ché per lui fu costruito un percorso facilitato su piastrelle perché la sabbia non facesse difetto nel 2023.

… I superstiti

Nel 2023, il 3 marzo, era stato il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella a rendere omaggio alle vittime del naufragio.

I ministri del governo, dopo il consiglio dei ministri del 9 marzo 2023 tenuto a Cutro, non incontrarono i familiari delle vittime.

I familiari delle vittime, i superstiti, i Crotonesi chiesero e chiedono ancora ‟giustizia e verità’’.

E’ Stato così!

Anche per questa ragione ho inteso ripubblicare il mio pezzo del 2023. Il naufragio della Summer Love a Steccato di Cutro – Una tragedia pre-annunciata. Anche un modo per non dimenticare.

Infine due notizie. 

I familiari delle vittime faranno causa allo Stato.

Per quel che riguarda il place of safety la Libia non è ‘’PORTO SICURO’’. Sentenza della Cassazione 17 febbraio 2024 n.4557

Asso28, Libia non è porto sicuro (Cass. 4557/24)

17 febbraio 2024, Cassazione penale

Confermata la condanna del comandante della nave mercantile ASSO28, battente bandiera italiana – nave di appoggio a una piattaforma petrolifera sita al largo delle coste libiche – a titolo di sbarco e abbandono arbitrario di persone (1155 cod. nav.) e di abbandono di persone minori o incapaci (591 c.p.), per aver trasportato e sbarcato in Libia 101 migranti soccorsi in acque internazionali (zona S.A.R. libica), senza previamente contattare i Centri di coordinamento e soccorso di Tripoli o di Roma e agendo, invece, sulla sola base delle indicazioni provenienti dalla società in favore della quale la nave prestava la propria attività; viene inoltroe confermato che la Libia non è un porto sicuro e che lo sbarco sulle sue coste delle persone soccorse in mare è illegittimo. 

Corte suprema di Cassazione, V sez. penale, sentenza 4557724, 10 settembre 2023 – dep. 17 febbraio 2024

© Silvia Berruto

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26
Feb
24

Il naufragio della Summer Love a Steccato di Cutro. Una tragedia pre-annunciata.

[…]

″Crediamo sia necessario, innanzitutto, fermare l’ipocrisia di fingere che il motivo principale delle tragedie nel mar Mediterraneo non sia nelle politiche di chiusura delle frontiere e di esternalizzazione dei confini e del diritto di asilo, ma nei trafficanti di uomini e donne; così volutamente si confondono cause ed effetti anche di quest’ultima strage perché è evidente che il traffico di esseri umani è la conseguenza della impossibilità di esercitare la libertà di movimento delle persone.

Appare urgente infatti prevedere al più presto nuove norme che consentano a chiunque ne abbia la necessità e i requisiti un ingresso regolare e sicuro in Italia mediante procedure semplici e veloci di rilascio di visti d’ingresso per richiesta di asilo o per ricerca di lavoro.

Sappiamo, inoltre, che le autorità italiane ed europee, anche attraverso l’Agenzia europea della guardia di frontiera Frontex erano a conoscenza della situazione di difficoltà dell’imbarcazione circa 24 ore prima del naufragio e non sono intervenute tempestivamente. Risulta perciò necessario allora assumere i consequenziali provvedimenti ed indagare nelle opportune sedi affinché siano accertate le reali dinamiche dell’evento e siano individuati gli eventuali soggetti responsabili del mancato intervento in soccorso″.

Così afferma ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione lunedì 27 febbraio 2023, il giorno dopo il naufragio dell’imbarcazione Summer Love a Steccato di Cutro, Crotone (KR), Calabria, Italia.

71 le vittime finora accertate.

79 i superstiti. Non tutti identificati.

Il numero dei dispersi è ancora imprecisato.

Le persone imbarcate si stima fossero 180.

Vite spezzate che dovevano (e potevano) essere salvate.

Da un soccorso.

Non effettuato.

Ma il diritto del mare non è prevalente e dirimente?

L’imbarcazione Summer Love era stata avvistata da un velivolo di Frontex alle 22,30 di sabato 25 febbraio. Le rilevazioni termiche attestavano che a bordo c’erano molte persone ma non in situazione di pericolo conclamato.

La richiesta di soccorso è avvenuta alle 4:10 di domenica.

Il salvataggio doveva essere fatto dall’Italia, come da posizione ufficiale di Frontex.

Le procedure per il recupero in sicurezza delle persone imbarcate — operazione di ricerca e soccorso — spettano, secondo le norme internazionali, alle autorità nazionali.

Frontex ha inviato la segnalazione a Icc — International coordination center — che si occupa del law enforcement (operazioni di polizia) di cui fa parte anche la Guardia di Finanza.

La Centrale operativa della Guardia costiera ricevette la segnalazione che riferiva di una unità che navigava regolarmente e in buone condizioni di galleggiabilità.

La Guardia costiera non interviene.

Non è stato attivato il SAR (ricerca e salvataggio, ‘Search and Rescue’, ndr) il soccorso in mare — che avrebbe fatto partire apposite imbarcazioni della Guardia costiera, le Classi 300, motovedette concepite per la ricerca e per il soccorso d’altura.

Sono inaffondabili e autoraddrizzanti e possono operare in condizioni meteomarine proibitive.

La Guardia di Finanza è salpata con una vedetta e un pattugliatore che non sono riusciti a raggiungere il target/l’imbarcazione e sono rientrate.

Allora hanno attivato il dispositivo di ricerca a terra.

A metà notte si aspettava che il barcone si arenasse (???) da qualche parte.

E’ stato così.

A pochi metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro.

In conclusione si sarebbe trattato di un’operazione di polizia: non di soccorso.

Il procuratore di Crotone, Giuseppe Capoccia, sta lavorando alla ricostruzione della filiera dei soccorsi.

Non ci sarebbero indagini in corso per il reato di omesso soccorso.

Io non partirei se fossi disperato perché sono stato educato alla responsabilità di non chiedermi cosa devo chiedere io al luogo in cui vivo ma cosa posso fare io per il Paese in cui vivo per il riscatto dello stesso.

Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Rispondiamo con l’articolo 14 della Dichiarazione universale dei diritti umani che recita: «Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni».

Con l’articolo 10 della Costituzione della Repubblica italiana che recita: «Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha il diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge».

Con ASGI che 17 gennaio 2023, in una audizione alla Commissione Affari Costituzionali, chiedeva non convertire in legge il decreto legge 1/2023: “Disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori” che si risolve, di fatto, nella restrizione dei salvataggi delle navi Ong e in nuove sanzioni a loro carico.

Il Ministero unisce, ora in ogni occasione, l’ordine di sbarco lontano dai luoghi del soccorso.

ASGI ricorda che l’obbligo (inderogabile) di soccorso di persone a rischio di vita in mare prescinde dalla loro condizione giuridica soggettiva (asilante, turista, o altro) e pertanto non possono confondersi l’obbligo di soccorso e la pretesa di rispetto delle regole in materia di immigrazione».

“Non dovevano partire”.

“Fermatevi, veniamo a prendervi noi”.

(Parole del ministro)

Indignazione e cordoglio sono espresse dalla società civile «civile» italiana.

Numerose le manifestazioni di dissenso e di presa di distanza da frasi e inazioni in Italia.

Numerose le richieste di dimissioni del ministro Piantedosi.

Anche a Aosta si è svolto, sabato 4 marzo, “Basta morti nel Mediterraneo” un presidio e flashmob organizzato e promosso da Rete Antirazzista Valle d’Aosta.

Patrizia Neri e Alex Glarey, referenti della Rete Antirazzista, hanno aperto formalmente la riflessione con ii loro interventi.

Donatella Corti, referente di Libera Valle d’Aosta, ha proposto il noto testo poetico Home della poetessa keniana Warsan Shire, fuggita dalla guerra civile.

Home

Nessuno lascia casa a meno che
la casa non sia la bocca di uno squalo
scappi al confine solo
quando vedi tutta la città scappare

i tuoi vicini corrono più veloci di te
fiato e sangue in gola
il ragazzo con cui sei andata a scuola
che ti baciava vertiginosamente dietro la fabbrica di lattine
tiene in mano una pistola più grande del suo corpo
lasci casa solo
quando la casa non ti lascia rimanere.

nessuno lascia casa a meno che la casa non ti dia la caccia
fuoco sotto i piedi
sangue caldo nella pancia
è qualcosa che non avresti mai pensato di fare
finché la lama non ti ha bruciato il collo
di minacce
e anche allora nascondi l’inno nazionale
sotto il respiro
soltanto strappare il passaporto nei bagni di un aeroporto
singhiozzando ad ogni boccone di carta
ti ha fatto capire che non saresti più tornata.

devi capire
che nessuno mette i figli su una barca
a meno che l’acqua non sia più sicura della terra
nessuno si brucia i palmi
sotto i treni
sotto le carrozze
nessuno passa giorni e notti nel ventre di un camion
nutrendosi di carta di giornale a meno che le miglia percorse
non vogliano dire di più di un semplice viaggio.
nessuno striscia sotto le recinzioni
nessuno vuole essere picchiato
compatito

nessuno sceglie campi di rifugiati
o perquisizioni a nudo che ti lasciano
il corpo dolorante
né la prigione,
perché la prigione è più sicura
di una città di fuoco
e un secondino
nella notte
è meglio di un camion pieno
di uomini che assomigliano a tuo padre
nessuno può sopportarlo
nessuno può ingoiarlo
nessuna pelle può essere tanto resistente

andatevene a casa neri
rifugiati
sporchi immigrati
richiedenti asilo
che prosciugano il nostro paese
negri con le mani tese
che odorano strano
selvaggi
hanno distrutto il loro paese e ora vogliono
distruggere il nostro
come fate a scrollarvi di dosso
le parole
gli sguardi sporchi
forse perché il colpo è meno forte
di un arto strappato

o le parole sono più tenere
di quattordici uomini tra
le tue gambe
perché gli insulti sono più facili
da mandare giù
delle macerie
delle ossa
del corpo di tuo figlio
fatto a pezzi.
voglio tornare a casa,
ma casa mia è la bocca di uno squalo
casa mia è la canna di un fucile

e nessuno lascerebbe la casa
a meno che non sia la casa a spingerti verso la spiaggia
a meno che non sia la casa a dirti
di affrettare il passo
lasciarti dietro i vestiti
strisciare nel deserto
attraversare gli oceani
annega
salvati
fai la fame
chiedi
dimentica l’orgoglio
è più importante che tu sopravviva

nessuno se ne va via da casa finché la casa è una voce sudata
che dice
vattene
scappa lontano da me ora
non so cosa sono diventata

so solo che qualsiasi altro posto
è più sicuro di qua.

In empatia.

Articolo scritto domenica 5 marzo 2023

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-continua-

12
Feb
24

Alla Scala di Milano bambine, bambini, donne e uomini – altri me stessa – risuonano nell’Azobé. Restiamo umani!

https://www.teatroallascala.org/it/stagione/2023-2024/concerti/serate-benefiche/orchestra-del-mare.html


https://messaggeroveneto.gelocal.it/cultura-e-spettacoli/2024/02/12/news/metamorfosi_rumiz_scala_milano_strumenti_barche_migranti-14063659/




Silvia Berruto

di

Giornalisti Contro il Razzismo

27
Gen
24

GIORNO DELLA MEMORIA 2024 secondo COLLETTIVAMENTE MEMORIA

COLLETTIVAMENTE MEMORIA oggi avrebbe raggiunto l’edizione numero XVI.

Invece il progetto culturale prende una pausa di riflessione.

Quel

pagato a caro prezzo

che non siamo riusciti a realizzare

che non siamo riusciti a insegnare

che non siamo riusciti a comunicare

ANCHE SE

SEMPRE

SAPPIAMO

ma

quelli del braccio alzato

sono

un po’ legali e un po’ no

allora si deve fare come dice Liliana Segre,

nel dialogo-intervista con Corrado Augias al Memoriale della Shoah di Milano del 23 gennaio 2024:

[…] “Sto cercando, e spero di farlo, di capire chi è a capo di questa organizzazione perché, visto che da anni non si è fatto niente, forse è l’anno buono per invitarli qui. Perché questi del braccio alzato così fedeli così … così… così intensi nel loro ricordo di quei poveretti che sono stati ammazzati – questo per carità io non sono mai d’accordo … non sono mai d’accordo con atti di violenza … io sono una donna di pace a tutti gli effetti.

Però, se potessi invitarli qui … che almeno un folto gruppo degli organizzatori venisse a vedere cosa succedeva … perché qui non vengono questi, capisci?

Qui invitano le scuole, vengono tantissimi … ma quelli che dovrebbero venire, non vengono! Hai capito? Allora son quelli che vorrei che venissero … che, per ora, non son venuti o forse son venuti in segreto a criticare qualche cosa…ma … la pancia di quel gruppo lì è interessante. Per me è molto interessante.”                                                          Memoria, La Torre di Babele, Corrado Augias intervista Liliana Segre, La7, 23/01/2024

27
Gen
24

10
Gen
24

Lačò Drom Sofija

Omaggio a Sofija Mitič

Sofija,

cara 

Amica 

di più della metà della mia vita

donna di stile

mite

umile

dolce

una donna all’avanguardia

se il termine non fosse mutuato dal linguaggio militare

una outsider

ha sgrezzato molte e molti di noi 

col sorriso delle piccole grandi cose 

con la sincerità che le era propria

con 

quel pregherò per te

dei momenti complicati

con un cuore grande …

nei suoi occhi

nelle sue mani

la bellezza.

Nel porgerti  

le sue rose:

le più belle della città 

Sofija, prodavačica ruža

ciao Bella,

Bella ciao

dovunque tu sia 

abbi cura di te!

zauvek

Lačò Drom Sofija,

dragi moji prodavačica ruža

Silvia, forse un giorno gagì engagée

13
Ago
23

CAMMINATORI E CAMMINATRICI PER LA PACE E IL DISARMO. La camminata da Maresca a Sant’Anna di Stazzema, 6-12 agosto 2023

Camminare è un atto politico.

Una azione a matrice e a pensiero nonviolenti.

La camminata per la Pace e il Disarmo 2023, partita il 6 agosto scorso da Maresca, sita sull’Appennino pistoiese, è terminata il 12 agosto a Sant’Anna di Stazzema. 


Inizio del cammino.
© Photo Camminatori e camminatrici per la Pace e il Disarmo, 7 agosto 2023

I camminatori e le camminatrici hanno dichiarato, prima della loro partenza, che avrebbero ‘’camminato l’antifascismo’’ in un percorso che si snoda fra luoghi della storia e della memoria dell’Appennino tosco-emiliano. 

Camminare l’antifascismo, ispirato dall’esperienza della camminata, è il titolo dell’ultimo libro, scritto dal giornalista-attivista-camminatore Lorenzo Guadagnucci: Camminare l’antifascismo. La memoria come ribellione all’ordine delle cose.

«Motivo principale della camminata, forse, è che vivendo in uno spazio pubblico che spinge a pensare il meno possibile, è sempre fondamentale prendersi il tempo per avere ritmi diversi e la possibilità di andare un po’ più in profondità nelle cose. 

Alla fine la camminata è un tirarci fuori da questo vortice del non pensare, del rimanere sulla superficie delle cose, magari distratti da questa o quella vampata di pseudo-dibattito, è quindi riprendersi lo spazio e il tempo per ragionare su qualcosa che ci sembra fondamentale: trovare le motivazioni più profonde nel desiderio che comunque abbiamo di voler cambiare questo stato delle cose che non ci piace.

Sappiamo che in quella memoria, in quella tradizione che abbiamo messo a fuoco nel tempo dell’antifascismo e della Resistenza, tante ragioni ci sono ancora.

E quindi torniamo lì con le consapevolezze che sono sempre nuove nel presente, nell’attualità.

Per cui, per noi, credo che camminare alla fine sia questo.

Dopodiché le diamo ogni anno sempre dei contenuti nuovi».

Così precisa il senso della camminata Lorenzo Guadagnucci, camminatore.

Osservo che ci sono stati cambiamenti del percorso e che sono numerosi i contributi di docenti universitari, di storici, di giornalisti.

Quest’anno è da segnalare la presenza di alcuni membri del Collettivo di Fabbrica dell’ex GKN di Campi Bisenzio.

Per evitare il rischio, sempre incombente, della ritualità, sono stati inseriti, nuove tappe e nuovi temi sui quali riflettere. 

«Noi sappiamo che la tradizione antifascista è stata inghiottita dalle cerimonie che alla fine diventano abbastanza fini a se stesse.

E spesso l’antifascismo, è un po’ la critica che facciamo, è enunciazione e non pratica.

E’ molto facile enunciare.

Tanti soggetti, tante parti politiche si sono accontentate, nel tempo, delle enunciazioni dell’antifascismo.

Noi, invece, pensiamo che sia azione. Vogliamo che sia azione.

[…] Ci siamo accorti studiando che anche l’atto del camminare, quindi il percorrere i luoghi, offre tantissimi spunti di riflessione, molto diversi fra di loro. Lo sappiamo e quindi lo vogliamo anche mettere in pratica.

Cambiare percorso significa incontrare cose nuove».

Quest’anno i temi per la riflessione sono stati scelti a partire anche dalle spinte dell’attualità. 

All’insegna della partecipazione. Più precisamente dell’autogestione, dell’autogoverno.

«È per questo che siamo partiti con questa connessione, che potrebbe sembrare un po’ azzardata, ma che così poi azzardata abbiamo capito non essere, fra l’esperienza presente del progetto di recupero di una fabbrica, la GKN di Firenze, che è una delle esperienze più interessanti che ci sono attualmente in Italia: di attivismo, di pensiero, di azione, e l’esperienza di autogoverno che fecero i Partigiani non troppo distanti dai luoghi che siamo abituati a frequentare, la Repubblica di Montefiorino (sulla montagna modenese, ndr) che fu una Repubblica partigiana per un paio di mesi».

Montefiorino si autoproclamò indipendente il 18 giugno 1944. 

La ‘seconda’ Repubblica di Montefiorino rimarrà zona libera sino alla Liberazione.

«C’è questa esperienza, forte, di recupero di una tradizione che la sinistra sociale ha avuto nel suo passato…la classe operaia, se vogliamo. 

E poi ha avuto anche questa espressione del mondo partigiano che ritorna in questa esperienza della GKN con un messaggio molto forte anche di rottura di queste presunte regole economiche e anche di dimostrazione del fallimento della classe imprenditoriale in questo momento storico: quindi un’esperienza che ci premeva mettere a fuoco.

Quest’anno abbiamo pensato di fare questo percorso che, come al solito, cerchiamo di arricchire con gli strumenti di conoscenza ».

Il primo giorno c’è stato un incontro a Maresca con ospiti di spessore culturale: lo storico Mirko Carrattieri che è stato tra i fondatori e direttore del Museo di Montefiorino, rappresentanti del collettivo di Fabbrica dell’ex GKN, il Professor Leonard Mazzone, ricercatore, che ha affiancato il Collettivo nella costruzione della Cooperativa che sta nascendo – la GFF – che sta attivando un progetto di reindustrializzazione della fabbrica, in qualche modo sostituendosi all’ ‘’assenteismo, non innocente, della proprietà».


Da sinistra Mirko Carrattieri, Lorenzo Guadagnucci, Matteo Moretti e Danio Dainelli del Collettivo di fabbrica ex GKN, Leonard Mazzone.
© Photo Camminatori e camminatrici per la Pace e il Disarmo, Maresca, 6 agosto 2023

«È un modo per mettere in pratica, per portare alla luce, la connessione che c’è tra l’antifascismo storico e il presente».

Il gruppo dei camminatori e delle camminatrici per la Pace e il Disarmo sta progettando anche di diventare azionista della futura cooperativa poiché è prevista dallo statuto la presenza di soci finanziatori.  

Saluto di Luca Marmo Sindaco di San Marcello Piteglio e Presidente della Provincia di Pistoia © Photo Camminatori e camminatrici per la Pace e il Disarmo, Il Poggiolino, 7 agosto 2023

Il 12 agosto, all’alba, ancora una volta di sabato, come nel 1944, i camminatori e le camminatrici sono saliti, in silenzio, fino alla Vaccareccia in memoria delle donne e dei bambini trucidati dai nazisti e delle donne e dei bambini che sono lasciati affogare nel Mediterraneo.

Li ha guidati Lorenzo Guadagnucci.

 

Sant’Anna di Stazzema è nell’anima.

Noi, donne e uomini liberi, dobbiamo la nostra Libertà ai Partigiani, a tutte e a tutti coloro che hanno gettato le basi morali della Repubblica e della Costituzione Italiana.

In questo senso, per storia e memoria, camminare è un’utopia concreta.

«Sono gli ideali, le convinzioni profonde a dare senso alla vita: alla vita i molti se non di tutti. 

Soprattutto oggi, in un mondo così cinico, governato dal tornaconto personale, camminare inseguendo l’utopia è una forma di salvezza. 

L’utopia può diventare una bussola e proteggere dalle pressioni esterne, creando uno spazio mentale intangibile. 

Forse coltivare l’utopia è il solo modo rimasto per occuparsi di politica, dopo il cosiddetto crollo delle ideologie» sostiene Eduardo Galeano, citato in parte, in quarta di copertina di ‘’Era un giorno qualsiasi. Sant’Anna di Stazzema, la strage del ’44 e la ricerca della verità. Una storia lunga tre generazioni’’. Lorenzo Guadagnucci, Terre di Mezzo Editore, 2016.

Nella consapevolezza che l’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi e si allontana due passi. Cammino dieci passi e si allontana dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile.

E se ci domandiamo a cosa serve l’utopia? La risposta di Galeano è ancora una base sicura. «Serve per continuare a camminare».

Silvia Berruto

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06
Ago
23

Camminata per la Pace e il disarmo. 6-12 agosto 2023

Parte oggi la Camminata per la Pace e il disarmo 2023.

Da Maresca a Sant’Anna di Stazzema.

Il percorso è fatto di cammino, visite ai luoghi della storia e della memoria collettivi, incontri pubblici, riflessioni e contributi dei partecipanti, di alcuni membri del Collettivo di Fabbrica della ex GN di Campi Bisenzio, di professori universitari, di storici, di giornalisti.

Oggi alle 16:30, a Maresca, l’incontro La democrazia della partecipazione col Professor Leonard Mazzone dell’Università di Firenze.

Esperienze di autogoverno delle Repubbliche partigiane con lo storico Mirco Carrattieri.

Lunedì 7 agosto la camminata inizia con la tappa Maresca – Cutigliano.

Martedi 8 agosto la tappa è da Riolunato al Passo delle cento croci.

Mercoledì 9 agosto dal Passo delle cento croci a Montefiorino. A Montefiorino giovedì 10 agosto visita del Museo e approfondimento storico della città e del territorio della Repubblica partigiana di Montefiorino.

Visita di Monchio, luogo di strage nazifascista e Parco della Resistenza di Monte Santa Giulia.

Venerdì 11 agosto camminata da Valdicastello a Sant’Anna di Stazzema. Alle 21:30 la consueta fiaccolata al Sacrario di Sant’Anna di Stazzema.

Sabato 12 agosto a Sant’Anna di Stazzema.

Il programma è toccante, come sempre. Di grande significato per storia, memoria e attualità.

In silenzio fino alla Vaccareccia. In memoria delle bambine, dei bambini e delle donne trucidati dai nazisti. Col richiamo di chi è lasciato affogare del Mediterraneo. Conduce il giornalista Lorenzo Guadagnucci.

Alle 10:00 le camminatrici e i camminatori parteciperanno alla Cerimonia ufficiale per l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.

Alle 15:00. Cercare una via per la Pace. Subito. Il ruolo delle città. Confronti per un movimento internazionale per il cessate il fuoco in Ucraina e l’inizio di trattative. contributi del Professor Emerito dell’Università di Firenze Mario Primicerio, Lorenzo Guadagnucci giornalista e Simone Silani codirettore della rivista Testimonianze.

Alle 18:30. Fine del Cammino comune. Saluti

PROGRAMMA DEFINITIVO

Perché camminare è un’azione politica nonviolenta.

Buona camminata a tutte e a tutti. Con stima e riconoscenza.

Silvia Berruto, antifascista

25
Apr
23

25 APRILE 2023

COSTITUZIONE ITALIANA

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

XII

E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.




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